lunedì 11 aprile 2022

DISAVVENTURE CERCATE

Diciamocelo che il carburante costa, che ho un milione di cose da fare a casa, che Cristiano odia l'auto, Agata si addormenta, che senza passeggino è un po' complesso, che le uova di Pasqua le vendono ovunque. Ok, potrei andare avanti un altro po' ma volete mettere delle uova con sorpresa lego da andare a prendere nell'unico giorno in cui non lavoro e che comunque mi avrebbe portato a negozi perché ieri non ve l'ho detto ma al mare abbiamo perso scarpa e relativo calzino di Agata ( sia chiaro che oggi lo ha spiegato a tutte le commesse incontrate).
Dopo aver discusso con Adele che non sapeva dove dovessimo andare ma voleva venire anche lei, finalmente parto per recuperare Agata alla scuola dell'infanzia. Viaggio che mi riporta subito a casa perché il lavoretto di Pasqua (erba seminata dalla figlia tre e appena nata) avrebbe potuto subire danni irreparabili nel viaggio con conseguente tragedia familiare.
Bene partiamo, troviamo il furgone lumacoso che ci fa perdere un'eternità di tempo: faccio di tutto perché Agata non si addormenti e Cristiano sì. Risultato, arrivo a Castelfranco con Agata che dorme e Cristiano no. Troviamo le scarpe per Agata alla velocità della luce, ma c'è un'offerta (maledetta offerta) e decido di approfittarne comprando scarpe per me (cosa che mi ha soddisfatto) ma Cristiano decide di piangere perché non ne vuole sapere di stare ancora sul marsupio a fare shopping, la santa commessa mi mette su la scarpa. Inciso: avevo i calzini da casa antiscivolo perché tanto non avrei dovuto comprarmi scarpe io. Cristiano si stressa ma Dio vuole che troviamo una nostra amica (che non scrivo chi è perché magari era in incognito come facciamo noi mamma le rare volte in cui possiamo liberarci dei figli) e lo tiene mentre io scelgo veloce come un lampo. Chiacchieriamo mentre pago e Agata insiste perché vuole già mettere le scarpe. L'amica gliele mette nelle poltrone pubblicitarie che ci sono nei corridoi dei centri commerciali. Perfetto, riesco a diblare anche l'insistenza della stessa figlia per salire sulle giostrine e ci dirigiamo al negozio lego: Cristiano di nuovo sul marsupio, Agata su una mano, maxi borse con scarpe nell'altra. Mondo lego tutto ok compreso di visita al bagno dei dipendenti perché ad Agata scappava pipì e pure cacca. Olé. Usciamo e mi rendo conto quando sono a metà strada che Agata non ha più in testa le orecchie da coniglio fatte a scuola. Torniamo al negozio lego ma non erano lì. Cristiano è incazzato ma rimane nel marsupio. Agata tristissima in una mano, 2 borse giganti nell'altra, rientriamo nel centro commerciale e rifacciamo il percorso a ritroso. Le aveva lasciate vicino alla cassa quando era voluta salire in braccio. Con Figlia felice, borse, orecchie e figlio incazzato  andiamoverso l'auto. Carico tutto, provo a vedere se Cristiano vuole la tetta ma preferisce il volante. Lo metto sul suo seggiolino e partiamo. Cristiano piange quasi tutto il viaggio. Agata canta, parla, urla, ogni tanto fa pure ridere Cristiano. Sfinita ma arrivata sana r salva a casa. Adele un po' meno triste perché ora finalmente ha un uovo (era disperata perché non ne aveva nessuno e tu prova a spiegarle che mancano 6 giorni a Pasqua), Agata che balla con le scarpe nuove, Cristiano ride libero di gattonare e io prego che arrivi presto l'ora di andare a letto. 

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