lunedì 22 agosto 2022

NON SEMPRE È TUTTI INSIEME

Per una parte della nostra famiglia la sagra è già finita ieri sera e oggi eravamo in modalità casalinga: cena preparata da Maddalena,  io ho preparato l'impasto per il pane e poi ci siamo guardate un film mentre Agata si addormentava e Cristiano già  dormiva da un po' (questo mi fa temere che sarà una notte burrascosa perché lui avrà riposato già parecchio). Devo dire che è stata una serata serena,  tranquilla anche se dentro di me c'è sempre quel gorgoglio che si rammarica perché non vedrà i fuochi,  io adoro i fuochi d'artificio. Saranno inutili, rumorosi,  dannosi però li trovo così emozionanti e romantici... Ecco io sola,  a Michele non piacciono,  mai piaciuti. Giuro che il romantico lo ha fatto qualche anno fa ma solo per me,  ora finalmente se li può guardare o meno a seconda di come gli gira tanto io sono a casa da un po' di anni. Che poi,  pensate all'assurdità,  io a casa che vorrei vederli e lui lì che non gli interessano. Ma d'altro canto la sagra è un momento che porta con sé delle assurdità,  come un circo,  come una magia. Giorni fuori dal tempo dove nascono riflessioni,  litigi,  stress,  sorrisi, gioie come se tutto quello che accadesse non portasse conseguenze,  almeno non fino al giorno dopo,  domani diventerà tutto reale e farà ridere o piangere. 
Per quel che mi riguarda,  se mi tolgo dal ruolo di moglie di Michele,  che ha inciso molto negli ultimi 10 anni, è il momento in cui osservare la gente,  vederla nel momento in cui fa volontariato e in cui si sente dentro una bolla e fuori dagli schemi,  vederla quando è scoperta. Momento in cui mostra forza e debolezza. Momento in cui mi rendo sempre più conto che ho seri problemi ad accettare coloro che si credono divinità,  così come Coloro che si credono nullità. I primi sono quelli gongolosi che si vantano mentre pisciano e poi va a finire che non fanno neanche centro nel water,   il mio io interiore (quello che sta zitto,  che non risponde ma mi sa che è quello che scrive qui)  vorrebbe andare a battargli sulla spalla e dirgli : 'ehi ciccio,  abbassa la cresta,  che il buco del water è grande e tu manco riesci a centrarlo'. Ah metafora al maschile solo perché mi è venuta sulla pipì ma di questa categoria forse ci sono più donne che uomini.
Della seconda classe ( parlo di persone che non hanno problemi reali o che comunque li fanno molto più grandi),  boh a volte li capisco,  io ci assomiglio,  è più facile che mi butti giù,  ma altre direi 'ma descantate'. Michele con loro è molto bravo, tende a sembrare uno psicologo, una sorta di sanificatore e ci fa una gran bella figura,  lo adorano e io chiaramente mi incazzo perché di cose qui ne abbiamo da sistemare e gestire, però lo capisco. I problemi qui dentro sono anche suoi,  implicano un mettersi in discussione e una lotta interiore che i problemi degli altri non hanno. Anche a me piace di più dare pareri agli altri che a me stessa. Forse sarei pure brava con una posta del cuore,  se evito di dire alla gente di 'descantarsi' (che in realtà non lo faccio mai). Io invece che ho questa predilezione a rimuginarmi dentro tendo a preferire la risoluzione dei problemi interni. Poi faccio tutte queste riflessioni anche a lui e si incazza dicendo che brontolo,  ma in realtà sono solo osservazioni interne. Ahahahah. 
I fuochi stanno per iniziare e io sono a letto,  prima o poi li vedrò magari non questi della sagra. Magari un giorno mi rifarò guardando quelli del redentore da una finestra di un albergo che dà sul canale della Giudecca: bisogna sognare in grande,  altrimenti che sogno sarebbe? 

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