domenica 21 gennaio 2018

Vita da Bomber - Il prologo



Diego, questo il nome del Bomber, è uno di quei bambini che ogni mamma strozzerebbe: non dorme, non mangia ma piuttosto sputa, piange, strilla e si dimena come un ossesso, doti che poi gli saranno utili in fase amatoria. La sua infanzia si condisce di un fratello maggiore, molto maggiore e grosso che lo usa come sfidante a wrestling. Il Bomber immagazzina ogni cosa e riutilizza il tutto in età adulta: mosse e pose comprese affinché la sua donna lo possa identificare come l’Amatore.
Un piccolo bomber si riconosce subito; fin dalla scuola dell’infanzia mostra la sua aria ribelle, quella che fa vacillare anche la più ferrea bambinetta antimaschio e così ogni scusa è buona per far impazzire le maestre, per scappare, nascondersi e non farsi trovare.
Ma è in adolescenza che nasce il mito di Diego, quando il suo nome diventa localmente riconosciuto.
Il Bomber ha una sola passione: i motori e un unico idolo Valentino Rossi e l’idea di emularlo, così comincia la vita sulle due ruote.
Lo scooter non viene fermato da niente e da nessuno, l’importante è correre sempre e tanto e se non hai Malossi non sei nessuno.
Al compimento dei 14 anni iniziano le prime scorribande ma correre e basta con una marmitta che ti porta ai 90 è semplicemente banale e sopratutto nota ai più, al bomber serve qualcosa che faccia la differenza. Lui limiti non ne vede e non ne sente e perciò prova: ruota alta, senza mani, poi in piedi sulla sella, tutto va alla grande quindi non si può che andare oltre fino al massimo: in piedi sulla sella in ruota alta. Questo gesto diventa il suo marchio di fabbrica insieme a quello scooter dipinto con i suoi colori motoristici preferiti e la targa antivelox.
Una sera partono in due, su un solo scooter,volto coperto e una bomboletta nella mano del passeggero mentre il guidatore si prepara a correre come un ossesso. È notte inoltrata, le strade semideserte, perfette per la loro missione: ‘libertà dagli sbiri’.
Allora, prima del velox rallenti che mi metto in ginocchio così arrivo giusto all’altezza, poi a tutto gas davanti così cooooooopriamo. Vai fratello!
Sì, fratello tu pronto a sparare.
E così fu, a tutta velocità davanti al velox su quella strada troppo grande e troppo dritta per non provare la ruota alta. Una striscia nera su quella macchina fotografica.
La paura e l’eccitazione si trasformano in adrenalina scorre entusiasta nelle vene.
Questo è il Diego che colpisce Deborah, una ragazzina della stessa età sbocciata come una rosa.
Un amore senza whatsapp e senza facebook ,con un nokia e i messaggi gratuiti solo a Natale e d’estate ed è proprio in questo periodo dell’anno che il Bomber da il meglio di sé, la spalla scoperta lo fa impazzire.
I pomeriggi li passa a casa di lei, con tutto il gruppo di amici: tra il divano e il vialetto dove elaborare i motorini e ogni tanto restano soli e impacciati, un po’ imbarazzati dagli altri ragazzini che fuori urlano e scherzano: – Dagliene Diego!
Uoooooooooooo!
Lui, il Bomber non può tirarsi indietro e Deborah gli piace proprio un sacco e così le labbra piano piano si avvicinano, gli occhi si chiudono più per imbarazzo che per romanticismo. I denti si sfiorano, nessuno dei due sa come si fa ma è una di quelle cose che vengono da sè e poco importa come sarà perché rimarrà comunque impressa e per forza la più emozionante.
Comincia così la loro storia, quei due piccioncini sempre mano nella mano, in scooter assieme in giro per discoteche pomeridiane, bar e case di amici perché l’importante è divertirsi a sbrega.
Mentre la sua vita sociale va a mille quella scolastica comincia ad arrancare, dopo un primo periodo da bravo studente in cui impara e adora la letteratura italiana, l’istituto tecnico comincia a stargli stretto, i professori a dargli sui nervi e il bambino strillante torna a farsi sentire esuberante e strafottente più che mai. In classe ne combina di tutti i colori e i voti si abbassano sempre di più, la prima storia di amore così casta e dolce con Deborah finisce. Il Bomber sta per uscire dal bozzolo, ha diciassette anni ed è pronto per dare il peggio di sé.