martedì 14 novembre 2023

LE PAURE PER LE FIGLIE ADOLESCENTI

Salgo in auto proprio mentre inizia il giornale radio, prima notizia striscia di Gaza; seconda notizia ragazzo trovato morto dopo una sfida estrema tra ragazzi su internet; terza notizia ragazzo suicida a causa del bullismo; 4 notizia ragazza  stuprata da un gruppetto di ragazzi alcuni ancora minorenni. Ho cambiato stazione, non ne potevo più e non avevano ancora nominato i 2 ragazzi scomparsi sabato qui in Veneto. Le tre notizie riguardavano tutti ragazzini giovanissimi dell'età di Maddalena e Adele. Quando sento queste notizie, che mi mettono un'ansia addosso pazzesca mi pongo sempre questo quesito: che razza di genitori siamo? Cosa stiamo combinando? Parlo di tutta la mia generazione, non di me e Michele in particolare. E una risposta poi me la dò: siamo nelle ore di lavoro, nel bisogno di uscire, nel non rinunciare a qualcosa che ci riguarda in favore dei figli e non parlo di soldi parlo di presenza, di bisogni veri. Siamo quelli che comprano scarpe da 400 euro ma non hanno un'ora per andare a una riunione di scuola, che comprano il Giubbotto di moda ma non hanno tempo per parlare... Non tutti ma un po' tutti lo siamo. E poi io continuo a farmi domande (sì mi faccio sempre tante domande, mi metto continuamente in discussione): perché lo facciamo? Qui la risposta è più semplice, perché confrontarci con un figlio è mettere a nudo le nostre difficoltà, è renderci conto di ciò che non riusciamo a fare, è metterci in discussione e, a volte, rendersi conto che abbiamo sbagliato e questo non è facile.
Comunque, dato che poi l'ansia per le figlie mi assale, ho parlato con entrambe le grandi e sostanzialmente ho chiuso il discorso con : 'raccontateci tutto, ci arrabbieremo, ma meglio noi incazzati un giorno o una settimana che voi morte o stuprate'. Beh con loro non uso più mezze frasi o parole più eleganti, preferiamo, io e Michele essere chiari e a volte anche verbalmente forti.
Certo che mica è semplice. 

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