domenica 30 giugno 2024

OGNI PROMESSA È DEBITO: IL DISCORSO DEI 40 ANNI

Sono riuscita finalmente a festeggiare il mio compleanno con quel mese e mezzo di ritardo. Mi hanno chiesto il discorso ma diciamo che non è il mio forte quindj ho promesso che lo avrei fatto qui. La festa è stata esattamente come la volevo, tranne che per due particolari: non sono riuscita a preparare i giochi giganti e avrei voluto fare tutti i cicchetti, ma c'era talmente tanto cibo comunque che oggi abbiamo continuato ad avere ospiti, compresi alcuni che ieri non potevano, ma torniamo anzi partiamo con il discorso:
Grazie a tutti di essere venuti, ieri erano proprio gli amici miei, cioè quelli con cui ho rapporti diretti, più o meno 70 persone comprese figli, mariti, mogli compagne, compagni ecc in realtà ieri erano 40 per sopraggiunte malattie e vacanze. È stato bello e divertente e soprattutto mi conoscono: lego, giochi da tavolo, buoni da Lovat (cioè buoni solo miei da spendere rigorosamente da sola) e soprattutto hanno capito che ho bisogno di momenti per me: quindi da qui a dicembre quando mi verrà voglia di prenotare un biglietto per i caraibi, in realtà chiamerò uno dei centri relax che mi hanno regalato. Poi siccome ogni promessa è debito, saltare il discorso ieri, oltre a scrivere qui, ho promesso di organizzare un fine settimana solo donne, ho sentito un Barcellona ma insomma vedremo, sicuramente sarà più a mia somiglianza e vedremo dove andare.
Il fine settimana è stato denso di festa e di preparativi ma a casa nostra, senza imprevisti non siamo felici, quindi venerdì mi ha abbandonato l'auto e soprattutto, soprattutto, la lavatrice. Per fortuna santa nonna sta lavando e poi asciugo qui a casa. C'è stato anche l'ultimo giorno di scuola dell'infanzia di Agata, sicuramente emozionante anche se a settembre sarò nuovamente lì con Cristiano e un concerto di Maddalena. Per il resto giugno ve lo racconterò con un video, appena riesco a montarlo.

martedì 11 giugno 2024

È FINITO TUTTO

In 3 giorni si è conclusa la scuola, per quest'anno, e l'attività politica per sempre. Con la conclusione della prima abbiamo tirato un sospiro di sollievo perché è stato un anno pesante e difficile. Ora con l'estate capiremo bene tutto.
La conclusione della seconda è stata più traumatica, non pensavo avremmo perso così a Cusignana, ma questo mi ha permesso di capire molte cose sul mio personale rapporto con la mia comunità e cioè che non ho proprio capito nulla. Però gli esami di coscienza servono e io me li faccio sempre quando succede qualcosa: ciò che per me è prioritario non lo è per gli altri e decisamente come faccio le cose o le propongo è un metodo sbagliato e quindi tiro i remi in barca e comincio a pensare alla mia nave, lasciando stare ciò che è comunità. E pensare che mi era arrivata qualche velata minaccia perché il mio blog dell'altro giorno sembrava minare le votazioni e la credibilità delle persone e intanto noi di lettere ancora non ne vediamo. Comunque tra la fine di sabato e quella di oggi c'è stata una domenica di acqua e anche se non lo sapete, ieri una decina di persone, ha passato il pomeriggio alla scuola dell'infanzia perché era allagata e così i bambini oggi sono entrati. Un grazie a chi c'era. 

mercoledì 5 giugno 2024

IL FUOCO DENTRO

Sabato e domenica è stato un fine settimana ad appuntamenti sportivi. Michele impegnato con il basket a Bavaria, Adele con la danza a Conegliano e io a seguirla per aiutare dietro le quinte. Tra camerini e scale si respira la realtà dello spettacolo, fatto di bambine e ragazzi, di insegnanti e genitori. È un luogo ricco dì emozioni: emozione, ansia, gioia, pianti e sorrisi, balli tanti balli. Due ore che valgono il lavoro di un anno e più. Fantastico, tranne quando fai Cusignana, Conegliano, Nervesa, Cusignana Conegliano Nervesa in una sola giornata per poi ritrovarsi marito e figlia che litigano nel momento in cui ci si poteva rillassare e chi ci va in mezzo? Io! Ma porca paletta, perché io? 
Poi è iniziata questa settimana ed è fuoco puro: tante serate, tanta gente, tante incazzature. Mi ero promessa di viverla con serenità perché sta andando bene come campagna. Ma io un nodo ce l'ho e si chiama classe prima e le cavolate che sento mi infastidiscono perché quando c'era da fare non si è fatto e ora si farà lunedì, anzi no martedì. Venerdì scorso Agata ha fatto la festa finale, ha avuto il diploma e quando hanno nominato il loro andare alla primaria, mia mamma mi ha guardato, ho solo detto lascia stare. Intanto noi stiamo qui ad aspettare, a sentire bla bla bla perché tanto mica hanno loro dei bambini di 6 anni convinti di una classe, mica hanno passato loro gli ultimi 3 mesi senza dormire una notte intera, mica sono loro che devono cercare un'altra scuola e delle altre insegnanti, mica hanno passato giornate intere a scrivere lettere, mandare messaggi e telefonate. Mica sanno cosa significa avere un figlio con delle problematiche e cambiare scuola significa la fine di un lungo lavoro, mica hanno dei figli che magari in terza o quarta elementare dovranno cambiare scuola e compagni. Mica piangono, mica mimacciano, mica urlano e si fanno sentire. Loro parlano e fanno qualche telefonata e hanno fregato pure me, loro che dalla loro poltrona che sia di un comune o di una scuola, hanno promesso a voce senza mai scrivere nulla, perché tutto poteva cambiare da un giorno e l'altro. Mentre noi scrivevamo e firmavamo, mentre noi scriviamo e firmiamo e insistiamo. Ho conosciuto persone fantastiche con questa saga, persone che stanno lottando e che non molleranno, (che non so se vogliono essere nominate in questo sfogo ma sono un marito e una moglie in particolare che sono rappresentanti e chi li conosce sa di chi parlo) perché la classe Treviso l'ha data. E chi per telefono a me ha detto non mollare, ha mollato il giorno dopo. Un giorno vi racconterò con ironia la storia di questa classe. Ma oggi no, oggi ne ho sentite abbastanza.