martedì 15 gennaio 2019

E si torna al lavoro!

33 giorni dopo il parto, si torna al lavoro, la cosa più difficile è accettarlo: mentalmente avrei fatto un altro po' di pausa ma con la partita iva funziona così. Non che possa lamentarmi, ho deciso io con quanti ragazzi partire, quante ore fare e Agata era lì con me; unico inghippo iniziare il giorno dopo la sua prima colica notturna.
Mi piace il mio lavoro e i ragazzi che seguo sono bravi, non è stato traumatico ricominciare e le soddisfazioni ci sono sempre ma, da un punto di vista femminile, c'è qualcosa che non va: la maternità dovrebbe essere rispettata e trovo assurdo che una donna possa lavorare fino all'ultimo mese, è vero, l'ho fatto anche io ma il mio lavoro è in casa, seduta e se avevo bisogno mi mettevo sul divano: i ragazzi e i loro genitori lo sapevano e comunque, nonostante queste attenzioni ho avuto il parto più difficile dei tre...vorrà pur dire qualcosa? Negli altri in cui sono arrivata riposata e tranquilla non ho avuto il minimo problema.
Mi immagino già alcuni dire: 'avete voluto la parità, eccola!' Ma non funziona così la cosa, la parità funziona nel momento in cui, a uguale mansione corrisponde uguale stipendio ma soprattutto nel momento in cui c'è rispetto per quello che una donna è e rappresenta anche come possibile madre. Dare a una famiglia i giusti supporti, significa dare la parità e soprattutto dare un futuro alla vita.

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