giovedì 11 luglio 2024

L'EPOPEA DELLA PRIMA ELEMENTARE

Ogni promessa è debito e così, ora che finalmente ogni dubbio è dipanato, posso raccontarvi l'epopea che negli ultimi 5 mesi ha turbato le vite di noi genitori della futura prima e anche degli altri genitori della scuola.
Tutto inizia il 10 febbraio quando il presidente del Consiglio d'istituto (un genitore) a colloquio con il preside mi chiama perché gli iscritti erano solo 8 e non 12/13 come pensavamo.
Non sarò precisa sulle date e su tutti gli eventi perché ammetto che la mia mente ha funzionato come per un trauma: alcune cose le ha cancellate.
Da quel momento inizia un movimento enorme, il preside ci garantisce che chiederà la classe perché essendo una questione isolata, Cusignana ha sempre avuto buoni numeri, non dovrebbero esserci problemi, oltretutto la futura prima a quaranta ore di Nervesa è nella stessa situazione. Lui chiede la classe e per un po' notizie non se ne hanno, intanto capiamo chi ha iscritto a Cusignana e chi no, quali sono le motivazioni, se qualcuno poteva essere incentivato a tornare sui suoi passi visto che non incideva sulla vita di altre scuole. Poco cambia, ci affidiamo al buon cuore dell'ufficio provinciale. Intanto riunione con le maestre e con i genitori della futura prima perché si sa che le chiacchiere non sono mai positive e così decidiamo con Luca, fido collega rappresentante d'istituto (negli ultimi 5 mesi ho sentito più lui e Milena, di Michele e dei miei e a qualsiasi ora del giorno e della notte). 
Poi capiamo che le cose non si stanno volgendo al meglio e decidiamo di mettere in campo anche il sindaco. Allora ho sentito e parlato con Cavallin più in 4 mesi che in 9  anni e mezzo di minoranza. Lui riesce a parlare con il preside, che da un certo punto in poi ha smesso di risponderci, scopriamo che dobbiamo raccogliere firme e scrivere una lettera con le motivazioni per avere la nostra firma. Per la raccolta si attivano tutti: genitori della futura prima, genitori della scuola, maestre, amministrazione, ex maestre, parroco, baristi, commercianti, abitanti, alpini,gruppi genitori, società sportive. In un solo fine settimana raccogliamo 600 firme (PS: quelli che non hanno firmato li ricordiamo tutti) . Cusignana si muove e capisce l'importanza di questa azione, quando scopriamo di avere un'altra settimana le firme arrivano senza grandi sforzi a 850 che sono quelle partite per l'ufficio di Treviso. La lettera viene scritta di notte: recupero i dati dei ragazzi che sono passati per la Francesco Baracca, le idee, i pensieri di una scuola che è stata la mia scuola e quella delle mie figlie. Michele la corregge perché dice che io sono troppo emotiva.
Il preside ci convoca, la classe non è più una certezza, stavolta non sono propensi a concedere deroghe. Dobbiamo trovare una soluzione. La lettera parte, contatto gli ex sindaci vicini che erano già passati in una situazione analoga (perché fortunatamente eravamo in campagna elettorale e quindi li incontravo spesso), Luca continua a mantenere i contatti con Cavallin che comincia a parlare direttamente con Treviso.
La classe viene data senza organico, almeno così ci dicono, cercando di convincerci a cedere, ma noi proseguiamo imperterriti, sappiam che si può fare. Non è la prima volta che nell'istituto comprensivo di Giavera succede e sappiamo che si può trovare un compromesso.
Nel frattempo si riattiva l'associazione genitori Mani pinte affinché questo non succeda più. 
Poi arriva maggio e ogni giorno c'è una novità, promesse che vanno e che vengono, decisioni messe in mano a questo o a quel gruppo (compreso il Rovinarmi il Primo fine settimana di coppia dopo credo 4 anni e la mia prima volta al Play a Modena, motivo per il quale qualcuno ha ricevuto maledizioni fino alla prossima vita e che mi ha visto al telefono fino a mezzanotte con chiunque) finché tutto sembra cambiare il 7 giugno, il venerdì prima delle elezioni. L'ufficio provinciale parla con le alte cariche di istituto comprensivo e comune. È il venerdì delle elezioni, l'ultima settimana era passata tra riunioni politiche, lettere di Luca e Milena lette di notte per spedirle all'ufficio provinciale, telefonate, messaggi, velate minacce... La classe c'è e con gli insegnanti. Io prometto che avrei scritto questo testo sottolineando che l'ormai ex sindaco si era impegnato per questa classe ed è vero, alla fine l'abbiamo portata a casa tutti insieme. Nonostante i momenti di sconforto, le decisioni che cambiavano, la stanchezza, la rabbia. Ora finalmente quella classe è una certezza e i pomeriggi torneranno, l'associazione riparte, i genitori e le insegnanti sono consapevoli che bisogna costantemente lavorare non solo per un'ottima preparazione dei ragazzi, che già c'è, ma anche per rendere la scuola più appetibile e più vicina alle necessità dei genitori.
Questa è la mia storia, la mia versione dei fatti, un po' riassunta e come sempre molto personale, molto emotiva e molto di parte. 
Ultima cosa, io voglio ringraziare chi si è speso in questa storia: Luca e Milena per le notti insonni condivise, i messaggi e le telefonate, i genitori della futura prima che si sono messi in gioco e si sono fidati senza abbandonare la nave, le rappresentanti di Cusignana e i genitori che hanno fatto firmare tutti i parenti e i conoscenti, Demis e Riccarda che hanno fatto firmare chiunque, Michele che ha girato l informazione a tutto il gruppo sagra e perché mi ha sopportato anche quando io mi risultavo da sola insopportabile (comunque io lo sopporto da tanti anni quindi sono ancora in credito), Evania e don Dionisio per aver portato avanti la causa delle firme e ora passiamo alla politica, quella bella che ha collaborato e lavorato per giungere al risultato: Maurizio Cavallin con cui abbiamo collaborato nonostante la campagna elettorale in corso e che ci vedeva opposti e anche Andrea Maccari che si era messo in Moto, Alessandro Mazzochel perché anche lui ha fatto due o tre cose necessarie senza che nessuno lo sapesse e senza guadagnarci molto. Grazie infine alle maestre che si sono messe in moto.
E uno scusate a tutte le persone che ho stalkerato perché sappiate che è impossibile scoprire i nomi dei bambinie delle famiglie e per trovarne 45, cioè tutti i nati di Giavera del 2018 attualmente residenti, ho sputato sangue ma ci sono riuscita. Se un'agenzia investigativa mi vuole assumere, ho un buon curriculum. 

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