mercoledì 30 dicembre 2020

QUANDO IL VESTITO TI ENTRAVA

Sistemando gli abiti ne ho trovato uno in particolare su cui mi sono soffermata, non perché sia speciale ma perché guardandolo mi sono resa conto che potrei rimetterlo solo se aprissero la cassa, due o tre anni dopo la mia morte, sempre che il mio fine vita non implichera implicato un numero tale di medicinali che pure i vermi si rifiuterebbero di mangiarmi. È un semplice tubino nero, perché si sa che il tubino nero è sempre alla moda, solo che se lo mettessi ora, sembrerei uno di quei rotoli che si vedono in macelleria, quelli con tutto lo spago stretto attorno e sarebbe pure uno di quelli stretti troppo dove vedi tutte le ciambellone che escono, che da un lato pensi: che buono è strapieno di carne, ma dall'altro ti viene il dubbio che ci sia troppo grasso. Io sarei uguale, da un lato il seno abbondante, dall'altra la pancia. Va bene, lasciamo stare, che poi a me il rotolo manco piace.
Avrei voluto mostrarvi l'armadio pieno, ma non sono proprio riuscita finire e siccome la mia faccia stasera è troppo stanca, niente selfie ma un'ottima foto di un armadio vuoto. Attività fisica fatta a svuotare gli scatoloni e sto anche iniziando con i buoni propositi del 2021 anche se mi hanno già fatto innervosire, come le figlie. A proposito, si può togliere lo smalto da una maglia (rigorosamente nuova)?

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